Dal l e t t o d e l l a mia c a m e r a

non si sentivano b a m b i n i felici

a mettermi malinconia,

mancavano anche quelli.

La canzone che non esiste suonava.

Il mare lontano lanciava

le sue grida di richiamo,

la gente passeggiava sul lungomare,

come meta aveva il nulla

o il porto più vicino.

Per poter percorrere anche piccole

distanze devi avere qualcosa o qualcuno

da poter raggiungere.

L’ultimo giorno di luglio, la fine,

l’inizio del tramonto.

Assente il vento ma, che importa?

Mi sarebbe forse di qualche utilità?

Come potevo fa cessare quella musica

che non suona?

Quante domande facevo a nessuno,

incredibile leggerezza del vuoto, pesante fardello.

La musica non suona

Comminare a lungo per il bosco svuotapensieri o

camminare a lungo per le passeggiate serali

affollate di gente sconosciuta, qual differenza se

non maggior vuoto avvolti dalle persone?

La musica più triste del mondo

vi avrebbe trovato più bocche.

Ero sicuro che settembre sarebbe stato

mite e riconciliante.

Suoni diversi, consistenti e,

principalmente, minori lontani richiami.

Conciliante leggerezza del vuoto.

La musica più triste del mondo può avere

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