Ho dovuto investire lunghi anni di studio per riuscire a riordinare le confuse informazioni relative alla formazione della statua di lava, di forma semi-umana, al largo dell’isola vulcanica situata di fronte al golfo di Rama. L’isola di Let.
Non si conosce esattamente l’anno della sua formazione. Si, in questo caso si deve parlare di formazione perché, questo capolavoro di perfezione non ha un vero e proprio artista che può vantarne la sua realizzazione.
Ad essere precisi, si tratta del primo caso per qui si possa univocamente identificare il creatore; cioè l’artista, con il creato ovvero l’opera d’arte.
Le indicazioni che fornirò in questo studio trovano conferma in molti scritti siti nella biblioteca di Rama e particolare puntigliosità si può trovare nella edizione erudita della Contessa Ratta.
Tutto ha avuto inizio dall’ostinazione di vincere una scommessa che poteva compromettere la solida reputazione di un giovane del villaggio. Il giovane Let.
Let era il ragazzo più alto e forte del paese di Rama, tutti lo rispettavano.
Quando passava per strada era ammirato e venerato. Le ragazze rimanevano estasiate dalla sua bellezza, dalla sua caparbietà, dal suo modo potente e alquanto scontroso di rivolgersi alle persone.
Numerosi sono i racconti sulle sue prodezze tanto da poter essere paragonato ad un epico eroe greco.
Tutti i ragazzi invidiavano le notevoli capacità fisiche di Let e, servizievoli con lui, lo accompagnavano nelle sue azioni come i guerrieri accompagnano il Rè in battaglia.
Venne un giorno in cui un circo nomade si fermò a Rama riempiendo il paese di strani personaggi bassi e tarchiati.
Il colore della loro pelle era verdastro, la loro fisionomia differiva totalmente da quella degli abitanti di Rama.
Questi buffi personaggi, molto goffi e mal vestiti, suscitavano sospetti nella popolazione.
Ovviamente la presenza di Let garantiva una certa tranquillità e, tutto sommato, era una novità interessante questa notevole quantità di personaggi a Rama la cui economia di porto, ai tempi, soffriva pesantemente.
Per mesi e mesi il circo si fermò nel paese e la coabitazione con gli abitanti era sempre più pacifica e serena.
Per merito dei circensi, molti turisti venivano a Rama per assistere ai loro buffi spettacoli.
Così la taverna del vecchio Tamal era sempre piena e il giro di affari aveva permesso di lavorare a due nuove ragazze.
Il fornaio aveva preso un nuovo garzone per l’aumentare delle vendite. Fece lo stesso anche il macellaio, di conseguenza il lavoro dei contadini dei paesi vicini era aumentato.
Il circo era un notevole richiamo turistico.
Il Sindaco della città prese la decisione di istituire una giornata di festa coincidente con il giorno dell’arrivo del circo in città. Abbellirono la piazza con festoni colorati, una miriade di bancarelle formavano il più grande mercato della regione. Durante questa festa veniva messo in palio un ambito premio che sarebbe stato assegnato alla persona che avrebbe compiuto l’azione più strepitosa.
Let non poteva perdere questo trofeo, doveva a tutti i costi essere suo.
Diverse persone raccontarono di azioni particolarmente avventurose e ostiche ma, più di tutti il piccolo Rog del circo disse che sarebbe riuscito a raggiungere la piccola isola vulcanica al dì fuori del porto con sole 5 bracciate.
Nessuno voleva credere che questo piccoletto potesse riuscire in una azione del genere, tanto più che l’isola distava più di 800 metri dal porto!
Fu tanto insistente che il trofeo stava per essergli consegnato quando, Let, sicuro e fiero si se, replico che lui, già più di una volta, aveva compiuto la stessa impresa con sole 4 bracciate.
Segui una notevole discussione sulla possibilità che, per quanto forte, Let potesse in sole 4 bracciate raggiungere la vicina isola vulcanica.
Nessuno dei cittadini di Rama aveva però il coraggio di contraddire Let, ma il piccolo Rog, ubriaco, invito’ Let alla sfida e lui, ovviamente, non poteva rifiutare!
Fù fissata la data della sfida a distanza di 7 giorni durante i quali in paese ci furono grandi discussioni sulla stessa e pettegolezzi di ogni genere.
La data della gara era vicina e Let non mostrava segni di cedimento anzi, era sempre più frenetico di dimostrare a tutti la notevole forza che possedeva.
Venne il giorno prescelto per la sfida e tutto il paese era al porto per assistere al grande evento!
Tutti i negozi e le attività erano chiuse per assistere alla gara ed era stato preparato il più grande banchetto che storia si ricordi.
Quella mattina il piccolo Rog non si presentò alla sfida. Let era al massimo delle forze.
Let non si tirava mai indietro a nessuna sfida e, anche se il suo sfidane mancava, deciso, volle cimentarsi nella prova per dimostrare a tutto il paese che lui era il più forte e che nessuno poteva battere la sua potenza.
Una schiera d barche segnava il percorso dal porto all’isola vulcanica e tante persone seguivano gli avvenimenti sopra queste imbarcazioni.
L’aria era calda e calma, era sparita la solita brezza che spira sempre dalle vicine colline al mare, quasi si fosse rifugiata per qualche sorta di paura.
Era giunto il momento dell’avvio della gara.
Let spiccò un tuffo in mare con tale forza che il ponte di legno perse tre dei sostegni di cui era costruito facendo crollare in acqua lo stesso e una ventina di persone che vi erano sopra riunite.
Il pubblico divertito inveiva di gioia.
Già con quel tuffo Let raggiunse la distanza di 80 metri! Ne rimanevano solamente 720 e non aveva ancora eseguito una sola bracciata!
Chi aveva assistito alla scena dalle imbarcazioni parlava di un gigantesco balzo e, appena Let entrò con il suo corpo in acqua una notevole onda rovesciò le imbarcazioni vicine e allontanò quelle più distanti costrette a riprendere velocemente la propria posizione.
La prima bracciata fruttò a Let la bellezza di 200 mt durante i quali incontrò una notevole quantità di pesci di tutte le specie che lo confusero con una balena.
La seconda bracciata purtroppo fu molto meno redditizia e risultò coprire una distanza di 100 metri.
Rendendosi conto di aver sbagliato il movimento di braccio si arrabbiò così tanto che, dal rossore della sua faccia, stava evaporando l’acqua a contatto con il suo viso!
Era cosi a 380 metri e gli mancavano solo 2 bracciate che dovevano rendergli almeno 420 mt.
Doveva studiare una nuova tecnica per riuscire a trarre il massimo dalla sua potenza ma, senza troppo pensare, eseguì la terza bracciata che gli rese 210 metri e produsse talmente gioia nelle persone che dalle grida delle stesse si ruppero i vetri della chiesa vicina al porto.
Con grande disappunto del Sacerdote.
Rimaneva la quarta ed ultima bracciata che poteva benissimo portarlo a riva dell’isola.
Prese qualche momento di concentrazione e mosse le sue potenti braccia.
Questa azione lo portò, con grande delusione del pubblico, a una distanza di 190 metri da dove era partito.
Purtroppo mancavano la bellezza di 20 mt! Let non era riuscito a completare l’opera.
La gente era completamente delusa ma, forse, tutto non era perduto.
Balzò in avanti il Marchese Del Vil che , regolamento alla mano, lesse la regola 34 seconda dal libro delle sfide:
Se il concorrente si trova in una condizione indeterminata anche eventi naturali esterni che lo aiutino a superare la prova sono considerati regolari.
Bastava quindi aspettare la bassa marea e Let sarebbe finito diretto sulla spiaggia dell’isola vulcanica.
Le maree nel golfo di Rama sono sempre state puntuali tanto da poter regolare con le stesse gli orologi. Purtroppo, quel giorno, per qualche strano motivo la bassa marea stava facendo compagnia alla brezza delle colline per cui quel giorno Let non riuscii a compiere la sua impresa.
Le persone ormai da ore stavano aspettando.
IL mare non era deciso a farsi trasportare lontano e Let era sempre più deciso ad aspettare.
Dopo alcune ore molte delle persone che stavano seguendo l’impresa tornarono ai loro lavori.
Venuta la sera anche i giudici di gara erano decisi ad abbandonare il campo, così fecero dando appuntamento a Let per la mattina seguente.
Il sole cominciava a sorgere, la notte era passata tranquilla e Let tra un’onda e un’altra era anche riuscito a dormire qualche minuto.
Ritorno l’imbarcazione dei giudici e trovarono Let nello stesso preciso punto nel quale era arrivato il giorno prima.
Si stava impassibili attendendo la ritardataria bassa marea che ancora non si era fatta annunciare.
I giudici, saggiamente, avevano previsto questa ipotesi e si erano portati nell’imbarcazione ogni sorta di bevanda alcolica e le carte per ingannare loro stessi perché il tempo sembrava fermo quanto il mare.
Alla fine della mattinata i giudici rientrarono in porto e, decisero di preparare una postazione dal porto per controllare la situazione dalla terra ferma evitando noiose ore passate al largo.
Il falegname fabbricò una torretta di avvistamento degna del più grande porto della regione e, a turno ogni mezza giornata si alternava uno dei 4 giudici.
Passò una settimana ancora Let si trovava a 20 metri dalla riva.
La gente cominciava a chiedersi di cosa potesse vivere Let in mezzo al mare ma la spiegazione fu data solo a gara ultimata.
Si, Let riuscì a raggiungere la riva o, per meglio dire, la riva riuscì a raggiungere completamente Let.
Era ormai passato un mese, Let, impassibile, era sempre nella stessa posizione aspettando senza rassegnazione la bassa marea.
Alcune alghe verdi avevano preso il posto dei suo capelli e dalle mani e dai piedi cominciavano, al posto delle unghie, a crescere delle sporgenze tipiche dei pesci; delle pinne argentate di un colore vivissimo.
Ora si alimentava di sostanze marine ed era completamente entrato nel ciclo marino tanto che alcune cozza trovarono buon approdo sulle sue gambe proliferando notevolmente.
Ormai erano passati 40 giorni e nessuno sembrava ricordarsi del buon Let ancora in mare neanche i giudici controllavano più dalla vedetta ma, il quartunesimo giorno, accadde qualcosa di veramente straordinario.
Si dice che il sole, quel giorno, sorse solo per metà e che i giorni seguenti ebbe paura a mostrarsi più di trequarti.
A causa di questo la luce era molto meno intensa, plumbea ma, per questo, anche meno fastidiosa.
Un terremoto terribile si propagò dall’isola, un denso fumò cominciò ad uscire dal vulcano e l’unica cosa che si riusciva a scorgere dalla terra ferma erano le lingue di lava che colavano dalla bocca del vulcano.
Tutto ebbe termine sette giorni dopo, la brezza aveva ripreso il suo passaggio e il sole splendeva limpido e alto sul cielo di Rama.
Let aveva raggiunto l’isola, anzi, come dicevo prima, l’isola aveva raggiunto Let come due innamorati si congiungono dopo un lungo periodo di assenza.
Let era pietrificato sugli scogli.
La sua espressione era raggiante, una statua perfetta!
Era una statua a mezzo tra l’umano e il vegetale e molti turisti tornarono ogni giorno a vedere quella meraviglia.
L’economia di Rama continua tuttora ad essere florida per via di questa statua e ancora oggi tutti i cittadini di Rama sono riconoscenti al buon Let, il vincitore.
Infatti, ora, quel isolotto vulcanico porta il suo nome.
Per quanto riguarda il circo, purtroppo, confesso di non aver trovato notizie in merito ma, qualora mi ci imbattessi, non esiterò a riferirle.