Aprii il portone

Delicato e lento

Entrai rimesso.

Allungai la mano

Non c’era nemmeno dell’umido

Vuoto e secco.

Riportai la mano al corpo stanca e delusa

Mi inchinai e feci la riverenza.

Luci ombre

Ombre luci

Luci ombre e luce.

Sedetti in ginocchio

Concise le mani

Luci e ombre

Figure in trasparenza

Croce limpida

Dalla quale pena non si scorge

Tempo senza ticchettio

Una candela accesa arde quasi fissa

Una candela accesa quasi si muove

Mi alzo e faccio una riverenza

Ombre e luci

Ritorno alla porta.

Un ultimo pensiero

Un piccolo gesto

Il chiaro del giorno

Fuori mi trovo sotto piacevole leggera pioggia.

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