(Canzone Amorosa sull’ Anarchia dell’ Eros)

Qualcosa si era trasformato in me,

qualcosa aveva preso coscienza,

vedevo le cose, il mondo,

con occhi nuovi,

sotto nuove prospettive,

come fossi immerso in un universo diverso

e allo stesso tempo, la novità, era che non temevo quelle emozioni,

a quel tempo non riflettevo con la mia mente,

ciò che ritenevo più importante era stato cancellato,  come mai esistito

e, il tutto,

era mutato in così poco tempo,

con così poca riflessione da fare spavento,

ma quando davanti allo spavento hai una luce così intensa da offuscare il resto,

noti che lo spavento diventa nullo e piccolo, infinitesimale,

e se pur di tutto questo ero già stato testimone, volevo negarlo,

nascondevo a quel cattivo giudice  che ero stato, evidenti piccoli crimini alla sua ragione.

Forse piccoli vilipendi alla sua figura, piccoli reati di un anarchico ribelle che aveva preso

il sopravvento.

Un piccolo anarchico è sempre più simpatico di un colto professore e,

siccome non ero divenuto professore,

ancora più forte e bello si presentava il piccolo anarchico

che da ora in poi mi aveva trasportato nel nuovo mondo.

Addio ghiliottina,

lascia il pensiero libero,

addio carcere,

come vento è scappato il tuo prigioniero,

il deserto veniva inondato da una pioggia incessante, le sue pieghe erano state risanate,

era stato trovato un nuovo interesse,

era stato cacciato il dittatore,

l’esercito lasciava i suoi ordinamenti,

i soldati tornavano dai loro cari,

i generali impotenti potevano solo passivamente guardare,

perplessi da quel comportamento,

impauriti non dal fatto commesso ma dal caos che ne sarebbe scaturito,

erano sicuri che sarebbero,

prima o poi, stati rimpianti

e che avrebbero ripreso il loro potere, allora sì, sì, sarebbero stati ancora più duri,

più crudeli,

forti di una rinnovata ragione,

Nessuno avrebbe più osato trasgredire ai loro tremendi comandi.

Ora, questo nuovo eroe,

sereno passava di città in città a far mostra di se,

fiero,

amato,

acclamato senza doverlo chiedere,

per meriti che non aveva mai avuto o che doveva ancora avere,

semplicemente bello perchè irresistibile ed affascinante,

portava con lui per mano una nuova pazzia,

onesta, sincera e alla massa comprensibile,

nessun volo elevato,

nessun viaggio universale,

semplici passeggiate cittadine,

facili percorsi senza ostacoli,

nessun bisogno di forza,

nessun bisogno di ordine, piena libertà di agire.

Articoli simili