Ieri sera
girando per la mia stanza
pensavo a cose negative,
e non mi vestivano.
Oggi per tutta la giornata
ho pensato a cose positive,
e non mi vestono.
Rimango nudo, e me ne devo
preoccupare?
C’è qualcosa di irritante nel porsi la domanda
Così, nel mezzo della stanza,
ogni passo non porta lontano.
Così, anche varcando la soglia della stanza, ogni
passo che allontana
non mi avvicinava a nulla
e anche fuori non c’erano motivi che
mi vestissero,
e non era tutto opaco, serio o guasto,
ugualmente non trovavo ciò
che mi potesse piacere,
e, per mia fortuna,
non ho tremato e forse, non tremerò per questo vuoto.
Mi rasserena e mi rabbuia
questa infinita ricerca,
gioia e paura dell’ampio e dello sterminato.
E il buffo è che proprio il sarto,
colui che sarebbe in grado di vestirmi,
forse,
mi sta da tempo cercando.